giovedì 14 giugno 2012

Liberiamoci dell'auto - è controproduttiva!

Nel post precedente dedicato al Green Office Day 2012, facevo riferimento all'opportunità di abbandonare l'automobile per i nostri spostamenti casa-lavoro, fermo restando le necessità specifiche di ciascuno. Purtroppo da quello che leggo, in Italia questa “rivoluzione” sembra essere molto più che una chimera.

Siamo, infatti, il Paese più “automobilistico” d’Europa. Uno studio dell’Osservatorio Autopromotec di Bologna ha rilevato in 61 auto per 100 abitanti la presenza degli auto veicoli in Italia. Addirittura la densità del parco circolante italiano è cresciuta rispetto alla ricerca precedente, relativa al 2008. Il dato è reso ancora più significativo dal fatto che tra i Paesi analizzati, l’Italia risulta essere quello con la maggiore densità. Al secondo posto della classifica c’è la Germania, che non va oltre le 51 auto ogni 100 abitanti. Nel Regno Unito il dato è calato di una unità per abitante (1 auto ogni 2 persone).
In un tempo di “vacche magre” come l'attuale, mi pare una contraddizione assurda, in particolare dal punto di vista economico, pensando al prezzo esorbitante del carburante, ai rincari di RC auto ed autostrade, ai listini fuori mercato praticati dalle case automobilistiche.

Tutto ciò mi fa riprendere in mano il libro di Serge Latouche Come si esce dalla società dei consumi, all'interno del quale si trovano le considerazioni di Illich, uno dei precursori della Decrescita. Il suo concetto di controproduttività trova massima espressione analizzando il sistema automobilistico. Lo riporto qui tale e quale:

“Aldilà di una certa soglia, superata da tempo, la mobilità che l'automobile dovrebbe offrire diventa illusoria. Nei grandi agglomerati urbani la moltiplicazione dei veicoli avvantaggia decisamente il pedone. Il sistema di trasporto automobilistico è senza dubbio il più inefficiente fra tutti quelli inventati dall'uomo. Per esempio, oggi a Pechino l'automobilista non riesce a superare gli otto chilometri all'ora. Illich e Dupuy hanno calcolato che, integrando nel tempo di spostamento di un veicolo il tempo di immobilizzazione negli ingorghi, il tempo di lavoro necessario per pagare il carburante, i pneumatici, i pedaggi, l'assicurazione, le contravvenzioni (per non parlare degli incidenti), quella che si può definire la sua velocità generalizzata non supera i sei chilometri all'ora, cioè quasi quella di un pedone. La bicicletta, in queste condizioni, è enormemente superiore all'automobile!"

Alla luce di queste considerazioni ben poca cosa rappresenta un sistema ideato dal professor Balaji Prabhakar della californiana Standford University per alleggerire il traffico urbano. Il progetto Capri (Congestion and Parking Relief Incentives) è in via di sperimentazione, e prevede incentivi in denaro (lotteria a premi) per gli automobilisti disposti a cambiare le proprie abitudini, viaggiando nelle ore meno trafficate e parcheggiare in zone limitrofe.

L'iniziativa è sicuramente lodevole (anche se evitare le ore più trafficate dovrebbe essere un comportamento dettato più dal buon senso che dalla speranza di una vincita!) e forse porterà a qualche risultato, seppur di breve entità ma... californiani, un bel giro in bicicletta sotto il vostro meraviglioso sole non vi stimola di più? Lasciate a casa la Corvette...

Fonti: Al Volante

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